Cosa vedere nei dintorni di Manciano
I borghi più belli d’Italia di Pitigliano, Sovana e Montemerano, Capalbio, l’argentario e il Monte Amiata
I borghi più belli d’Italia di Pitigliano, Sovana e Montemerano, Capalbio, l’argentario e il Monte Amiata
Manciano si trova in provincia di Grosseto nel sud della Toscana. Un vecchio adagio recita così: «Manciano dalla bella insegna, covo di ladri e spia della Maremma». La bella insegna, rappresenta il Comune che ha per simbolo la mano aperta. Covo di ladri, perché la zona dove sorge fu il nascondiglio dei briganti più sanguinari come Tiburzi, Fioravanti e Biagini. Spia della Maremma perché sorge in cima a una collina da dove l’occhio può spaziare a 360°. Inoltre, il paese è nella posizione ideale per chi avesse bisogno delle Terme di Saturnia o per vedere le cascate del Mulino: spettacolo naturale unico al mondo! Perfetto per visitare i borghi medioevali di Montemerano e Capalbio e le città del tufo di Pitigliano, Sorano e Sovana, Il parco di Vulci, le necropoli etrusche e le vie cave. Per chi ama il mare c’è il monte Argentario, marina di Capalbio e Talamone. In poco tempo arriverete anche ai laghi di Bolsena, al Parco dell’Uccellina e al Monte Amiata.
Manciano è un tipico paese di origine medioevale che mostra ancora i segni delle antiche dominazioni. Proprio per questo motivo, sono molte le cose da vedere nel borgo: la Rocca Aldobrandesca, che fu costruita dall’omonima famiglia che governò sul territorio; il Cassero Senese (l’attuale sede del comune). Inoltre, è da visitare la Torre dell’orologio, edificata sotto il domino della Repubblica di Siena. Molto interessante è la chiesa di San Leonardo, costruita nel periodo medioevale in stile romanico-gotico e ristrutturata in epoca successiva. Infine, la fontana di Piazza Garibaldi, progettata da Pietro Aldi per celebrare l’apertura dell’Acquedotto del Fiora. Degna di nota, fuori dalla cinta muraria, è la chiesa della Santissima Annunziata.
Il borgo medievale fu costruito nel XIII secolo dagli Aldobrandeschi nella parte più elevata della collina. Nel XIV secolo passò sotto il dominio dei Baschi, e poi ad Orvieto. Nel corso del XV sec. fu conquistato da Siena che lo fece diventare una fortezza impenetrabile. Dopo la caduta della Repubblica di Siena (1555-59) il centro entrò a far parte del Granducato di Toscana fino al plebiscito che ne decretò l’annessione al nascente Regno d’Italia. Il Borgo medioevale di Montemerano il 24 agosto 2014 è stato ufficialmente dichiarato uno fra ” I Borghi più belli d’Italia”. Costruito sulla parte più alta della collina circondato dalla campagna maremmana, lungo la strada che da Manciano porta a Saturnia è senza dubbio uno dei borghi più belli della Maremma Toscana.
Il centro storico di Montemerano è caratterizzato da case e scale in pietra abbellite con vasi di piante, fiori che creano macchie di colore contro la pietra e da un dedalo di vicoli medioevali che conducono verso piccole piazze, fino ad attraversare un arco ed entrare nella Piazza del Castello, sicuramente la più bella piazza di Montemerano e cuore pulsante del paesino. Molto bella è anche la Chiesa di San Giorgio, gioiello di arte romanica che custodisce un’eccezionale collezione di opere d’arte rinascimentali tra le quali la celebre “Madonna della Gattaiola”.
Le Cascate del Mulino, sono uno dei luoghi più belli della Toscana, si trovano a 2 km dal Borgo di Saturnia. L’acqua che origina le cascate, nasce da un cratere vulcanico, per poi defluire lungo un ruscello naturale (il Gorello) per circa 500 metri, dove un dislivello crea le rapide che sfiorano un antico mulino e formano una serie di piscine naturali scavate nelle rocce di travertino creando “uno spettacolo naturale unico al mondo”. L’ingresso alle cascate è gratis e in Agosto è possibile fare il bagno anche di notte. Le Terme libere sono frequentate da molti turisti perché le acque termali di queste cascate hanno una temperatura costante di 37,5°C e notevoli proprietà terapeutiche e curative. Sono efficaci per curare i vari problemi della pelle, le malattie cardiovascolari del ricambio e respiratorie, abbassano la pressione, depurano il fegato, aiutano la digestione e la respirazione.
Nel centro storico del Borgo di Saturnia c’è molto da vedere: innanzitutto la Chiesa di Santa Maria Maddalena, eretta nel Medioevo e restaurata completamente nei primi anni del 1900; la Rocca Aldobrandesca, costruita nel XII sec. e il castello Ciacci edificato, al suo interno, in epoca fascista; Il palazzo Panciatichi-Ximenes, risalente al Rinascimento; Il Museo Archeologico, dove si trovano i reperti scoperti nelle vicine Necropoli Etrusche; il Castellum Aquarum, di epoca romana, utilizzato come cisterna delle acque piovane; La Cinta Muraria e La Porta Romana. Fuori dal centro abitato c’è la Necropoli del Puntone, ricca di tombe e testimonianze del passato Etrusco di Saturnia.
Pitigliano sorge in provincia di Grosseto, nella parte meridionale della Toscana, ai confini con il Lazio. Chi proviene da Manciano, percorrendo la SS 74 Maremmana e vi arriva per la prima volta, si troverà di fronte all’improvviso ad uno spettacolo straordinario che vi lascerà a bocca aperta: case e torri medievali a strapiombo, burroni e grotte scavate nel tufo, pareti di roccia altissime che dominano il fondovalle dove scorrono i fiumi Lente, Meleta e Prochio. Molte cose meriterebbero di essere viste a Pitigliano. La prima che vi salterà agl’occhi appena arrivati sono i giganteschi archi dell’Acquedotto Mediceo. Percorrendolo sulla sinistra arriverete al Palazzo Orsini di origine Aldobrandesca e, proseguendo all’interno, in via Zuccarelli troverete il Ghetto Ebraico. Infine appena fuori dalle mura, potrete visitare il Santuario della Madonna delle Grazie.
Pitigliano, a seguito delle restrizioni dovute alle Bolle papali dello Stato Pontificio, ospitò gli ebrei fin dalla fine del quattrocento e divenne per loro un importante centro di rifugio nell’Italia centrale. Negli anni, la piccola comunità ebraica occupò la parte sud del paese, l’odierna via Zuccarelli (Il Ghetto) dove sorsero: la Sinagoga, il forno delle azzime, la scuola, la cantina scavata nel tufo dove si produceva il vino kasher, la macelleria kasher, il bagno di purificazione per le donne e la tintoria. Lo sviluppo della comunità ebraica, grazie alla sua vivacità economica e culturale e soprattutto alla convivenza pacifica fra ebrei e cristiani, caratterizzò la “Piccola Gerusalemme” per oltre cinque secoli. Il Bianco di Pitigliano – Le condizioni favorevoli del clima e dei terreni hanno favorito in questa zona lo sviluppo della viticoltura che ha prodotto il “Bianco di Pitigliano” uno dei vini bianchi italiani di maggiore qualità che ha ricevuto nel 1966 la prima DOC riconosciuta in Italia.
Sovana è uno dei paesi della cosiddetta “Area dei Tufi”, si trova nel sud della Toscana in provincia di Grosseto nel comune di Sorano. Fu un importante centro etrusco, borgo medievale, rinascimentale e sede episcopale. Nel 1020, circa, nacque a Sovana Ildebrando Aldobrandeschi di Soana divenuto celebre nella storia come Papa Gregorio VII in paese c’è ancora la sua casa natale. Ereditata dalla famiglia Orsini nel 1293 fu saccheggiata e devastata dai Senesi nel 1410. Con la definitiva caduta della Repubblica di Siena fu annessa al Granducato di Toscana sotto il controllo dei Medici. Il paese fa parte della lista dei borghi più belli d’Italia promossa dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani.
Chi è appassionato di storia, arte e natura deve venire a Sovana perché nel suo centro storico scoprirà monumenti di grande pregio come: il Duomo in stile romanico, dedicato ai Santi Pietro e Paolo; La Rocca Aldobrandesca, eretta nel XI secolo e restaurata dai senesi e dai Medici; il Palazzo Vescovile, sede e residenza dei vescovi, risalente al periodo medioevale; i ruderi di San Mamiliano, la chiesa più antica del paese; la chiesa di Santa Maria Maggiore, risalente al XIII secolo; il Palazzo dell’Archivio e il Palazzo Pretorio, risalente al 1200; la Loggia (o Loggetta) del Capitano; il rinascimentale Palazzo Bourbon del Monte. Degna di nota è anche l’area archeologica di Sovana con le necropoli e le tombe Etrusche tra le quali spicca Poggio Felceto con la monumentale Tomba Ildebranda e la via cava detta “il Cavone”.
Il borgo di Sorano si trova in provincia di Grosseto nel sud della Maremma Toscana nella zona chiamata “Area dei Tufi”. Il Paese è arroccato in modo unico e suggestivo su una ripida roccia di tufo ai piedi del monte Amiata e presenta vari saliscendi. Il centro storico è contraddistinto da un intreccio di vicoli, cortili, archetti, portali con bugne in rilievo, scale esterne, logge e cantine scavate nel tufo dove in passato gli abitanti del luogo eseguivano le varie fasi della vendemmia. Le cantine soranesi, sono uniche in Italia e sarebbe opportuno creare percorsi per migliorarne l’utilizzo. Tra quelle rese accessibili al pubblico vi consigliamo le cantine della Locanda Aldobrandeschi. Le altre cantine del Borgo sono private e vengono aperte al pubblico solo in occasione della “Festa delle Cantine” manifestazione organizzata da una associazione di Sorano.
Chi arriva a Sorano si renderà subito conto che tra i vicoli, i cortili e le interminabili scalinate del centro storico molti sono gli edifici da vedere. Primo fra tutti l’imponente rocca Aldobrandesca (divenuta in seguito fortezza Orsini) costruita dall’omonima famiglia nel 1172, ereditata dagli Orsini alla fine del 1200 e ampliata da Niccolò Orsini IV nel 1552; Il Masso Leopoldino o rocca vecchia costruito nel periodo medievale e ristrutturato dai Lorena; il Palazzo Comitale, la prima residenza dei Conti Orsini; le due antiche porte di entrata al borgo: la Porta dei Merli e l’Arco del Ferrini; la romanica chiesa collegiata di San Nicolò, risalente al Medioevo; il ghetto ebraico, istituito dai Medici nel 1619. la medioevale Pieve di Santa Maria dell’Aquila situata vicino ad una delle sorgenti delle Terme di Sorano ed eretta durante il governo Aldobrandesco.
Capalbio si trova in provincia di Grosseto nella parte più a sud della Toscana. Per il contesto ambientale e la rilevanza storico culturale, conseguita nel periodo rinascimentale, è stata soprannominata “la piccola Atene”. Il comune è stato premiato più volte con le “cinque vele” per la singolarità del suo territorio e con il primo posto nella “Guida Blu” di “Legambiente Touring Club” per la cura e la gestione delle spiagge, del paesaggio e dell’ambiente circostante. Visitare il paese vi farà vivere delle bellissime sensazioni, passeggiare tra i vicoli vi farà sentire immersi nel medioevo, camminare tra i due livelli della cinta muraria – grazie alla sua posizione in cima ad una collina – vi permetterà, di spaziare, con lo sguardo, dalla campagna fino al mare. Il nome Capalbio deriva da Caput Album o Campus Albus, per via degli alabastri bianchi che lo caratterizzano.
Al centro storico di Capalbio si accede da una porta a doppio arco la Porta Senese. Percorrendo via Collacchioni arriverete alla rocca Aldobrandesca con accanto il Palazzo Collacchioni, costruito nel 1900, dove Puccini veniva a suonare il piano nei suoi soggiorni nel borgo. Da visitare nella piazza principale la chies di San Nicola che risale al XII-XIII sec, più all’interno nel borgo troverete l’Arco Santo con affissa un’effige in marmo dell’imperatore Adriano. Una citazione a parte per Piazza Magenta: un incantevole piazzetta del centro storico di Capalbio, da dove si accede agli antichi camminamenti delle mura, utilizzati dalla ronda per difendere la città. In località Garavicchio, vicino Pescia Fiorentina, potrete visitare Il parco artistico del “Giardino dei Tarocchi”, realizzato da Niki de Saint Phalle, conosciutissimo a livello internazionale e fiore all’occhiello della maremma.
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